La Prossemica nel Marketing e nelle Vendite

Prossemica marketing e vendite

La prossemica è la disciplina che studia come gli esseri umani utilizzano lo spazio come parte della comunicazione. Questo include la distanza fisica tra le persone durante le interazioni, l’organizzazione dello spazio in casa o sul posto di lavoro, e come le persone interpretano e reagiscono a queste distanze e agli usi dello spazio.

Il termine “prossemica” è stato coniato dallo studioso culturale Edward T. Hall negli anni ’60. Secondo Hall, la prossemica può essere suddivisa in quattro tipi di distanze che gli individui mantengono:

  1. Distanza intima
  2. Distanza personale
  3. Distanza sociale
  4. Distanza pubblica

La prossemica è un aspetto importante della comunicazione non verbale e può influenzare significativamente la comunicazione. Ad esempio, il mantenimento di una distanza inappropriata durante una conversazione può rendere l’altra persona a disagio. Inoltre, le norme prossemiche possono variare notevolmente tra diverse culture, rendendo questo un campo importante di studio per l’interazione interculturale.

L’importanza della comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale è un elemento fondamentale della comunicazione umana. È stima che tra il 60% e il 93% della comunicazione totale tra individui sia non verbale. Questo significa che la maggior parte di ciò che comunichiamo non proviene dalle parole che usiamo, ma piuttosto da come le usiamo e dai segnali non verbali che inviamo.

Ecco alcune delle ragioni per cui la comunicazione non verbale è così importante:

  1. Espressione Emotiva: La comunicazione non verbale è il principale mezzo attraverso il quale esprimiamo le nostre emozioni. Sorrisi, pianto, sguardi, gesti, tono della voce, tutti contribuiscono a trasmettere sentimenti come gioia, tristezza, rabbia, sorpresa, paura, e disgusto.
  2. Regolazione dell’Interazione: I segnali non verbali ci aiutano a regolare l’interazione con gli altri. Ad esempio, i segnali non verbali possono indicare quando una persona ha finito di parlare o desidera iniziare a parlare, aiutando a gestire il turno di parola durante le conversazioni.
  3. Complementare o Contraddire il Messaggio Verbale: La comunicazione non verbale può aggiungere sfumature al nostro messaggio verbale, enfatizzandolo, contraddicendolo o modulandolo. Ad esempio, un tono di voce sarcastico può contraddire un messaggio verbale positivo, suggerendo che l’oratore non è sincero.
  4. Impressioni Immediate: Prima ancora di dire una parola, il nostro aspetto, la nostra postura, il nostro contatto visivo e le espressioni del volto possono creare un’impressione duratura sugli altri. Questo può avere un impatto significativo nelle interazioni sociali e professionali.
  5. Cultura e Contesto: La comunicazione non verbale è spesso legata a norme culturali e contestuali. Ad esempio, le norme relative al contatto visivo, alla prossemica, o all’uso dei gesti possono variare notevolmente da una cultura all’altra. Conoscere queste norme può essere fondamentale per la comunicazione interculturale efficace.

Teoria della Prossemica

La teoria della prossemica è un concetto fondamentale nell’ambito della comunicazione non verbale e della percezione spaziale. Questa teoria studia come gli esseri umani utilizzano lo spazio e la distanza fisica come parte integrante della comunicazione. Edward T. Hall, un antropologo culturale, introdusse per la prima volta il termine “prossemica” nel 1963, sottolineando l’importanza del contesto spaziale come elemento di comunicazione. Da allora, la prossemica è stata applicata in vari campi, tra cui il marketing, l’architettura, e le vendite.

Le quattro distanze di Hall

Hall ha definito quattro tipi di distanze che le persone mantengono nelle interazioni sociali: intima, personale, sociale e pubblica. Queste distanze non sono fisse, ma piuttosto rappresentano intervalli di spazio che variano a seconda delle circostanze individuali e culturali. La distanza intima è la più vicina, riservata a interazioni molto personali, mentre la distanza pubblica è la più lontana, adatta a interazioni non personali o a discorsi pubblici.

  1. Distanza intima: varia da contatto fisico diretto a circa 45 centimetri. È riservata per le interazioni più intime e personali, come quelle tra partner, familiari stretti, e amici molto intimi. Questa distanza permette la percezione di dettagli molto sottili come la temperatura, il respiro e l’odore.
  2. Distanza personale: spazia da circa 45 centimetri a 1,2 metri. È la distanza che tendiamo a mantenere nelle conversazioni casuali con amici, colleghi e conoscenti. Questa distanza permette interazioni personali ma con un certo grado di spazio personale.
  3. Distanza sociale: lo spazio che si interpone va da circa 1,2 metri a 3,6 metri. È la distanza mantenuta in interazioni formali, come in un ambiente di lavoro professionale o in una conversazione con un estraneo. Questa distanza permette l’interazione ma mantiene una certa separazione fisica.
  4. Distanza pubblica: è di oltre 3,6 metri. È la distanza che tendiamo a mantenere in situazioni pubbliche, come durante una presentazione o un discorso. Questa distanza è associata a relazioni impersonali e ufficiali.
La prossemica è utile nel marketing e nelle vendite, perché permette di capire come le persone utilizzano lo spazio durante le interazioni, dalla distanza intima a quella pubblica.
La prossemica è utile nel marketing e nelle vendite, perché permette di capire come le persone utilizzano lo spazio durante le interazioni, dalla distanza intima a quella pubblica.

prossemica, relazioni con le altre forme di comunicazione non verbale

La prossemica è strettamente legata ad altre forme di comunicazione non verbale, come il linguaggio del corpo, le espressioni facciali e il contatto visivo. Ad esempio, il modo in cui una persona si posiziona rispetto a un’altra durante una conversazione può comunicare una varietà di messaggi, come interesse, disinteresse, apertura o difesa. La comprensione di come questi diversi elementi della comunicazione non verbale si intersecano è fondamentale per capire come le persone comunicano e interpretano i messaggi non verbali.

Mentre la prossemica si concentra sullo spazio e sulla distanza nelle interazioni sociali, si interseca e si sovrappone con altri aspetti della comunicazione non verbale. Ecco alcune di queste relazioni:

  1. Linguaggio del corpo: il modo in cui le persone si muovono e si posizionano nello spazio può inviare messaggi forti. Ad esempio, se qualcuno si allontana durante una conversazione, può indicare disagio o disinteresse, mentre avvicinarsi può segnalare interesse o coinvolgimento.
  2. Contatto visivo: può essere influenzato dalla distanza fisica. A distanze più vicine, il contatto visivo può essere più intenso e personale, mentre a distanze maggiori può essere meno diretto e più impersonale.
  3. Espressioni facciali: possono essere più facilmente lette e interpretate a distanze più ravvicinate, un aspetto che la prossemica prende in considerazione.
  4. Gesti: alcuni gesti possono avere significati diversi a seconda della distanza a cui vengono eseguiti. Ad esempio, un gesto amichevole fatto da vicino può sembrare minaccioso se fatto da lontano.
  5. Tatto: il contatto fisico è un’altra forma di comunicazione non verbale che è strettamente legata alla prossemica. A distanze intime, il tocco può essere un potente mezzo di comunicazione, mentre a distanze maggiori, diventa meno rilevante.
  6. Paralinguistica: il tono, il volume e la velocità del parlato possono essere influenzati dalla distanza. Ad esempio, tendiamo a parlare più forte e più lentamente a distanze maggiori.

La Prossemica nel Marketing tradizionale

La prossemica gioca un ruolo significativo nel marketing tradizionale in vari modi. Quando i marketer comprendono l’importanza dello spazio e come le persone reagiscono a diverse distanze, possono utilizzare queste informazioni per creare campagne di marketing più efficaci. Ecco alcuni esempi di come la prossemica può essere applicata nel marketing tradizionale:

  1. Pianificazione del negozio: la disposizione di un negozio fisico è un esempio di prossemica in azione. Le aziende progettano attentamente l’uso dello spazio nei loro negozi per influenzare il comportamento dei clienti. Ad esempio, i prodotti più popolari o ad alto margine possono essere posizionati a livello degli occhi o in luoghi di alto traffico. Allo stesso modo, la creazione di spazi aperti può incoraggiare i clienti a trascorrere più tempo nel negozio.
  2. Distanza sociale nelle pubblicità: lo spazio che intercorre tra le persone nelle pubblicità può influenzare come viene percepito il messaggio. Ad esempio, gli annunci che mostrano persone a distanza intima possono evocare sentimenti di calore e familiarità, mentre quelli che mostrano persone a distanza sociale o pubblica possono evocare un senso di professionalità o formalità.
  3. Marketing di eventi: la disposizione degli spazi negli eventi di marketing, come fiere o conferenze, può influenzare l’interazione tra i partecipanti e con i prodotti o i servizi presentati. Ad esempio, la creazione di spazi intimi per le discussioni uno-a-uno può facilitare relazioni più profonde tra i rappresentanti dell’azienda e i potenziali clienti.
  4. Progettazione di prodotti: la prossemica può anche influenzare la progettazione dei prodotti. Ad esempio, i prodotti destinati all’uso personale o intimo, come i cosmetici o gli articoli di abbigliamento, possono essere progettati per evocare un senso di vicinanza e comfort.
  5. Comunicazione non verbale dei venditori: I venditori utilizzano la prossemica per stabilire rapporti con i clienti. Ad esempio, mantenere una distanza appropriata, invadere lo spazio personale di un cliente può essere visto come aggressivo, mentre stare troppo lontano può essere interpretato come disinteresse.

La Prossemica nel Marketing digitale

Anche se la prossemica è storicamente legata alla fisicità degli spazi, i suoi principi possono essere applicati anche al mondo digitale. Infatti, il modo in cui le informazioni sono organizzate sullo schermo può influenzare significativamente l’esperienza dell’utente e, quindi, l’efficacia delle strategie di marketing digitale. Ecco alcuni modi in cui la prossemica può essere applicata al marketing digitale:

  1. Design del sito web: il layout di un sito web può essere pensato in termini di “spazio”. Ad esempio, le informazioni più importanti o i pulsanti di chiamata all’azione (CTA) dovrebbero essere posizionati in luoghi di facile accesso, come la parte superiore della pagina o al centro dello schermo. Allo stesso modo, lo spazio bianco (spazio vuoto) può essere utilizzato per dare respiro e mettere in risalto particolari elementi.
  2. Design dell’app: anche nel design delle app mobili, la prossemica può giocare un ruolo. Ad esempio, le icone e i pulsanti devono essere di dimensioni adeguate e distanziati in modo da essere facilmente cliccabili, tenendo conto delle dimensioni medie dell’area di tocco di un dito umano.
  3. Video e presentazioni virtuali: la distanza tra la persona e la videocamera può influenzare come viene percepito il messaggio. Una distanza troppo vicina può sembrare invasiva, mentre una distanza troppo lontana può sembrare distante e impersonale.
  4. Realizzazione di annunci: la disposizione degli elementi in un annuncio digitale può influenzare la sua efficacia. Ad esempio, un messaggio di testo che è troppo vicino a un’immagine può essere difficile da leggere, mentre un messaggio che è troppo lontano può non essere associato all’immagine.
  5. Realizzazione di interfacce utente (UI) e esperienze utente (UX): in generale, la prossemica digitale è fondamentale per creare interfacce utente intuitive e piacevoli. L’organizzazione degli elementi su un’interfaccia può determinare quanto sia facile per l’utente trovare ciò che cerca, e quindi influenzare la sua esperienza generale con il prodotto o servizio.

campagne di marketing che hanno utilizzato efficacemente la prossemica

La prossemica è un elemento sottile ma potente che molte aziende utilizzano, consapevolmente o meno, nelle loro campagne di marketing. Ecco alcuni esempi:

  1. Apple Store: Apple è nota per il suo design minimalista e intuitivo, sia nei suoi prodotti che nei suoi negozi. L’uso efficace dello spazio nei suoi Apple Store è un esempio di prossemica applicata al marketing. I negozi sono progettati con ampio spazio bianco, permettendo ai clienti di muoversi liberamente e di interagire con i prodotti senza sentirsi sopraffatti. Questo crea un’atmosfera tranquilla e accogliente che invita i clienti a rimanere più a lungo.
  2. Boutique Nespresso: nei negozi Nespresso, l’uso dello spazio è attentamente progettato per creare un’esperienza di acquisto lussuosa e accogliente. I prodotti sono ben distanziati e elegantemente esposti, creando un’atmosfera di esclusività. Inoltre, le macchine da caffè sono spesso disposte in modo tale che i clienti possano interagire con loro, consentendo loro di provare il prodotto prima di acquistarlo.
  3. IKEA: utilizza la prossemica nel layout dei suoi negozi per guidare i clienti attraverso vari ambienti domestici. Questo uso dello spazio non solo aiuta a mostrare i prodotti, ma permette anche ai clienti di immaginare come questi articoli potrebbero adattarsi ai loro spazi personali.
  4. Starbucks: Starbucks utilizza la prossemica per creare un’atmosfera accogliente nei suoi caffè. L’azienda progetta i suoi spazi per incoraggiare sia l’interazione sociale che il lavoro individuale, con l’uso di tavoli comunitari e posti a sedere individuali.
  5. Amazon: anche se è un’azienda di e-commerce, utilizza la prossemica nel design del suo sito web. Il layout intuitivo guida l’utente attraverso una vasta gamma di prodotti, con categorie chiaramente definite e spazi bianchi per facilitare la lettura.
  6. Coca-Cola: nelle sue campagne pubblicitarie ha spesso utilizzato la prossemica per creare un senso di connessione e comunità. Ad esempio, le persone nelle sue pubblicità sono spesso mostrate a distanza intima o personale, suggerendo familiarità e amicizia.

Prossemica e vendite retail

La prossemica ha un ruolo fondamentale nelle vendite personali e nel retail. Il modo in cui uno spazio di vendita viene organizzato e il modo in cui i venditori interagiscono fisicamente con i clienti possono avere un impatto significativo sulla percezione del cliente e sul successo delle vendite. Ecco come la prossemica si applica in questi contesti:

  1. Vendite personali: può influenzare il comfort del cliente e la sua percezione del venditore. Ad esempio, se un venditore invade lo spazio personale del cliente, il cliente potrebbe sentirsi a disagio e avere un’impressione negativa del venditore. Al contrario, mantenendo una distanza appropriata, il venditore può mostrare rispetto per il cliente e costruire fiducia.
  2. Retail: la disposizione del negozio può incidere sul comportamento d’acquisto dei clienti. Ad esempio, gli articoli di alta vendita possono essere posizionati in aree di alto traffico per aumentare la visibilità. Allo stesso modo, creare spazi sufficientemente aperti può rendere l’esperienza di acquisto più piacevole e incoraggiare i clienti a trascorrere più tempo nel negozio.
  3. Prove dei prodotti: la prossemica può influenzare le interazioni dei clienti con i prodotti. Ad esempio, in un negozio di abbigliamento, fornire cabine di prova spaziose e confortevoli può migliorare l’esperienza del cliente e aumentare la probabilità di acquisto.
  4. Servizio clienti: nelle interazioni faccia a faccia con i clienti, il personale del servizio clienti deve essere consapevole della prossemica. Mantenendo una distanza appropriata e rispettando lo spazio personale del cliente, possono contribuire a creare un’interazione positiva e risolvere efficacemente qualsiasi problema.

La prossemica nelle vendite online

Anche se le vendite online eliminano la dimensione fisica dello spazio, il concetto di prossemica può essere ancora applicabile in modi diversi e sottili. Ecco come:

  1. Presentazioni video: la distanza tra il presentatore e la videocamera può avere un impatto sulla percezione del messaggio da parte del pubblico. Un presentatore che è molto vicino alla videocamera può sembrare invadente o aggressivo, mentre un presentatore che è troppo lontano può sembrare distante o non coinvolto. Trovare la giusta distanza può aiutare a stabilire un rapporto con il pubblico e a comunicare il messaggio in modo più efficace.
  2. Assistenti virtuali: gli assistenti virtuali, come i chatbot, possono utilizzare una forma di prossemica digitale attraverso il ritmo e la tempistica delle loro risposte. Rispondere troppo velocemente può sembrare invadente o soffocante, mentre rispondere troppo lentamente può sembrare distante o disinteressato. Trovare il giusto equilibrio può creare un’interazione più naturale e piacevole per l’utente.
  3. Design del sito web e dell’app: il layout e la disposizione degli elementi su un sito web o un’app possono influenzare l’esperienza dell’utente. Un sito web o un’app sovraffollati possono essere stressanti o confusi per l’utente, mentre un design pulito e ben organizzato può essere più invitante e facile da usare.
  4. Interazioni in realtà virtuale (VR): Sebbene la VR sia ancora un campo relativamente nuovo, la prossemica avrà un ruolo importante nelle interazioni in questi spazi. Ad esempio, la distanza tra gli avatar degli utenti può influenzare come si percepiscono e interagiscono tra loro.

Aziende retail che hanno utilizzato con successo la prossemica

  1. Zara: il noto rivenditore di moda, sfrutta la prossemica nel layout dei suoi negozi. I capi di abbigliamento sono organizzati in “storie” coordinate per stile e colore, rendendo più facile per i clienti immaginare come potrebbero abbinare diversi pezzi. Questo uso dello spazio aiuta anche a guidare i clienti attraverso il negozio.
  2. Dyson: è un esempio notevole di un’azienda che sfrutta la prossemica nelle sue strategie di vendita e di marketing. Questo può essere visto nei loro negozi fisici, noti come “Dyson Demo Stores”. Questi spazi sono progettati per permettere ai clienti di interagire con i prodotti Dyson in un ambiente che riproduce la casa. Per esempio, i clienti possono testare gli aspirapolvere su diversi tipi di pavimenti, provare gli asciugacapelli con l’assistenza di un parrucchiere professionista, o sperimentare l’efficacia dei purificatori d’aria in un ambiente controllato. Questo uso dello spazio permette ai clienti di sperimentare direttamente i benefici dei prodotti Dyson, rendendo l’esperienza di acquisto più coinvolgente e persuasiva.
  3. Sephora: utilizza la prossemica per creare un’esperienza di shopping coinvolgente. Il layout del negozio è progettato per incoraggiare i clienti a toccare, provare e interagire con i prodotti. Hanno anche postazioni di trucco dove i clienti possono sedersi e provare i prodotti, creando un’esperienza più intima e personalizzata.
  4. Lush Cosmetics: utilizza la prossemica per migliorare l’esperienza del cliente. I loro negozi sono progettati con aree aperte per permettere ai clienti di interagire liberamente con i prodotti. L’uso di isole espositive invece di scaffali tradizionali permette ai clienti di avvicinarsi ai prodotti da diverse direzioni, facilitando l’esplorazione e la scoperta.
  5. Whole Foods Market: questa catena di supermercati utilizza la prossemica per guidare i clienti attraverso diverse sezioni del negozio. L’uso di segnaletica aerea, display a fine corsia e aree di degustazione di prodotti freschi sono tutti modi per utilizzare lo spazio per influenzare il percorso del cliente e incoraggiare la scoperta di nuovi prodotti.

Implicazioni Culturali della Prossemica

Le differenze culturali possono avere un impatto significativo sulla percezione del linguaggio non verbale e della prossemica. Ecco alcuni esempi di come queste differenze possono manifestarsi:

  1. Distanza personale: le distanze accettabili in diverse culture possono variare notevolmente. Ad esempio, nelle culture mediterranee e latinoamericane, le persone tendono a stare più vicine l’una all’altra durante le conversazioni rispetto a quelle delle culture nordamericane o nord-europee. In Medio Oriente, gli uomini spesso stanno molto vicini l’uno all’altro durante le conversazioni, ma mantengono una distanza maggiore dalle donne.
  2. Contatto fisico: può essere interpretato in modo molto diverso a seconda della cultura. Ad esempio, in molte culture occidentali, una stretta di mano è un gesto comune di saluto. Tuttavia, in alcune culture asiatiche, un inchino è più comune e il contatto fisico può essere visto come inappropriato o invadente.
  3. Orientamento del corpo e del viso: in alcune culture, è comune mantenere un contatto visivo diretto durante una conversazione, mentre in altre può essere visto come aggressivo o mancante di rispetto. Allo stesso modo, in alcune culture, rivolgersi direttamente a qualcuno con il corpo e il viso è visto come un segno di attenzione, mentre in altre può essere interpretato come un segno di aggressività.
  4. Uso dello spazio: l’organizzazione dello spazio fisico e la disposizione degli oggetti possono avere significati culturali specifici. Ad esempio, in molte culture occidentali, un ufficio con una scrivania che affaccia sulla porta è un segno di status. Tuttavia, in base ai principi del feng shui cinese, una scrivania dovrebbe essere posizionata in modo da avere una vista chiara della porta, ma non dovrebbe essere direttamente di fronte ad essa.

la prossemica per il marketing e le vendite in un contesto internazionale

In un contesto internazionale, la prossemica può avere implicazioni significative per il marketing e le vendite. Considerare le differenze culturali nella percezione dello spazio e del comportamento non verbale può aiutare le aziende a comunicare in modo più efficace con i clienti in diversi mercati. Ecco alcune implicazioni chiave da considerare:

  1. Pubblicità e Promozione: le immagini ed i video realizzati per le campagne pubblicitarie devono tener conto delle norme culturali locali relative al linguaggio del corpo e alla prossemica. Ad esempio, una pubblicità che mostra persone molto vicine potrebbe essere vista come amichevole in una cultura e invadente in un’altra.
  2. Punto di vendita e layout del negozio: il layout di un negozio o di un punto vendita dovrebbe riflettere le norme culturali locali relative all’uso dello spazio. Ad esempio, in alcuni paesi, i clienti potrebbero preferire più spazio personale, quindi un layout più aperto potrebbe essere più efficace.
  3. Interazioni di vendita: devono rispettare le norme culturali relative al contatto visivo, al contatto fisico e alla distanza personale. Ad esempio, in alcune culture, mantenere il contatto visivo durante una vendita potrebbe essere visto come un segno di onestà, mentre in altre potrebbe essere visto come aggressivo.
  4. Progettazione di prodotti e servizi: deve considerare le norme culturali relative alla prossemica. Ad esempio, un prodotto destinato ad essere utilizzato in uno spazio personale intimo, come un dispositivo wearable, potrebbe necessitare di un design diverso a seconda delle norme culturali relative allo spazio personale.

Prospettive future: realtà virtuale e aumentata

La realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) stanno rivoluzionando il modo in cui interagiamo con lo spazio digitale, offrendo nuove opportunità e sfide per l’uso della prossemica in marketing e vendite. Ecco alcune prospettive future su come queste tecnologie potrebbero cambiare l’uso della prossemica:

  1. Esperienze di shopping immersive: VR e AR permettono di creare esperienze di shopping altamente immersive che possono simulare l’esperienza di shopping fisico. Ad esempio, un cliente potrebbe “camminare” virtualmente in un negozio, vedere i prodotti da diverse angolazioni e persino “provarli” prima dell’acquisto. Questo offre nuove opportunità per l’uso della prossemica, come l’organizzazione degli spazi virtuali per guidare i clienti attraverso il negozio o per mettere in risalto determinati prodotti.
  2. Interazione sociale virtuale: nelle piattaforme di realtà virtuale, la prossemica può giocare un ruolo chiave nella creazione di interazioni sociali realistiche. Ad esempio, le distanze personali, l’orientamento del corpo e altri aspetti della prossemica possono essere utilizzati per rendere le interazioni tra avatar più naturali e coinvolgenti.
  3. Personalizzazione dell’esperienza: VR e AR possono permettere un alto grado di personalizzazione dell’esperienza, adattando l’ambiente virtuale alle preferenze individuali dell’utente. Ad esempio, un’app di shopping potrebbe adattare il layout del negozio virtuale in base al comportamento di acquisto precedente dell’utente, guidandolo verso i prodotti che potrebbero interessarlo.
  4. Formazione e simulazione: la VR e l’AR offrono nuove opportunità per la formazione e la simulazione nel campo del marketing e delle vendite. Ad esempio, i venditori potrebbero utilizzare la VR per praticare le interazioni con i clienti in un ambiente virtuale, permettendo loro di sperimentare diverse tecniche di prossemica e di ricevere feedback immediato.

Con queste nuove opportunità arrivano anche nuove sfide. Ad esempio, trovare il giusto equilibrio tra realismo e comfort può essere difficile, poiché alcune aspetti della prossemica fisica possono non tradursi bene nel mondo virtuale. Inoltre, le questioni di privacy e consenso saranno ancora più importanti in queste nuove piattaforme. Nonostante queste sfide, la VR e l’AR offrono un enorme potenziale per l’uso innovativo della prossemica nel futuro del marketing e delle vendite.

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