La tassonomia rivoluziona il marketing

Tassonomia marketing

La tassonomia nel marketing si riferisce alla classificazione sistematica e all’organizzazione di concetti, strategie, tecniche e strumenti utilizzati nella disciplina del marketing. L’obiettivo di una tassonomia nel marketing è quello di fornire una struttura coerente e logica per comprendere e analizzare i diversi aspetti del marketing in modo più efficace.

Una tassonomia ben sviluppata nel marketing può aiutare a:

  1. Identificare e comprendere i diversi elementi che compongono il marketing, come le strategie, i canali di comunicazione, le metodologie di ricerca e le tecniche promozionali.
  2. Facilitare la comunicazione e la collaborazione tra i professionisti del marketing, consentendo loro di condividere idee e informazioni in modo più chiaro e strutturato.
  3. Fornire una base per l’analisi e la valutazione delle pratiche di marketing, aiutando a identificare le aree di successo, le opportunità di miglioramento e le tendenze emergenti.
  4. Sviluppare e implementare strategie di marketing più efficaci, grazie alla comprensione delle relazioni tra i diversi elementi e come questi interagiscono tra loro.
  5. Promuovere l’innovazione e l’evoluzione della disciplina del marketing, poiché una tassonomia può aiutare a identificare lacune nel pensiero corrente e stimolare nuovi approcci e idee.

Storia e background della tassonomia nel marketing

La tassonomia nel marketing ha le sue radici nella storia e nell’evoluzione delle teorie e pratiche di marketing. Per comprendere il suo sviluppo, è importante esaminare il contesto storico e i cambiamenti che hanno portato alla creazione di diverse tassonomie nel corso del tempo.

  1. Era pre-marketing (prima del XIX secolo): prima dell’emergere del marketing come disciplina formale, le pratiche commerciali erano principalmente basate sul commercio e sulla vendita di beni e servizi. Non esisteva una tassonomia formalizzata in questo periodo, ma alcune delle basi per le future classificazioni di marketing erano già presenti.
  2. Marketing di massa (inizio del XX secolo): con la rivoluzione industriale e l’introduzione della produzione di massa, il marketing ha iniziato a prendere forma come disciplina distinta. In questo periodo, la tassonomia del marketing si è concentrata principalmente sulla segmentazione demografica dei consumatori e sulla classificazione dei prodotti.
  3. Marketing moderno (anni ’50 e ’60): l’emergere della teoria del marketing mix (4P) di E. Jerome McCarthy ha rappresentato un punto di svolta nella tassonomia del marketing. Le quattro categorie principali (prodotto, prezzo, promozione e posto) sono diventate fondamentali per la pianificazione e l’attuazione delle strategie di marketing.
  4. Marketing segmentato e targetizzato (anni ’70 e ’80): con l’aumento della concorrenza e la diversificazione dei mercati, il marketing si è evoluto per concentrarsi sulla segmentazione del mercato e sulle strategie mirate. La tassonomia si è quindi espansa per includere segmenti di consumatori basati su caratteristiche demografiche, geografiche, psicografiche e comportamentali.
  5. Marketing relazionale (anni ’90): l’attenzione si è spostata dalla transazione singola alle relazioni a lungo termine con i clienti. La tassonomia del marketing si è ulteriormente evoluta per includere concetti come customer lifetime value (CLV), customer relationship management (CRM) e fidelizzazione della clientela.
  6. Marketing digitale e tecnologia (anni 2000 e 2010): l’avvento di Internet e l’esplosione dei social media hanno rivoluzionato il marketing, portando alla creazione di nuove tassonomie basate su canali digitali, tecnologie emergenti e nuovi approcci al coinvolgimento dei clienti. Alcuni esempi di categorie in questa tassonomia includono marketing sui motori di ricerca (SEM), marketing dei contenuti, e-mail marketing e marketing dei social media.

Oggi, la tassonomia del marketing è in continua evoluzione e adattamento alle nuove tendenze e sfide. La comprensione delle tassonomie esistenti e delle loro limitazioni è fondamentale per sviluppare approcci innovativi e affrontare le esigenze mutevoli del panorama del marketing.

Tassonomie esistenti e limitazioni

Nel campo del marketing, esistono diverse tassonomie che sono state sviluppate nel corso degli anni per classificare e organizzare vari aspetti della disciplina. Alcune delle tassonomie più comuni e le loro limitazioni sono descritte di seguito:

  1. Marketing Mix (4P o 7P): il marketing mix è una delle tassonomie più note nel marketing e comprende i seguenti elementi: Prodotto, Prezzo, Promozione e Posto (4P). In seguito, sono stati aggiunti ulteriori tre elementi: Persone, Processi e Prove fisiche (7P). La limitazione principale di questa tassonomia è che si concentra principalmente sugli aspetti tangibili del marketing e potrebbe non tener conto adeguatamente delle sfumature emotive e psicologiche che influenzano il comportamento dei consumatori.
  2. Segmentazione del mercato: questa tassonomia classifica i consumatori in gruppi o segmenti in base a vari criteri, come demografia, geografia, psicografia e comportamento. La limitazione principale della segmentazione del mercato è che può portare a generalizzazioni eccessive e ignorare le differenze individuali all’interno di ciascun segmento.
  3. Tipologie di consumatori: si concentra sulla classificazione dei consumatori (targeting)in base alle loro caratteristiche personali, come personalità, stili di vita, bisogni e preferenze. La limitazione di questa tassonomia è che può essere difficile applicare in pratica, poiché le persone sono complesse e possono cambiare nel tempo.
  4. Canali di comunicazione: classifica i diversi canali di marketing, come la pubblicità, le relazioni pubbliche, la vendita personale, il marketing digitale e il marketing sui social media. Tuttavia, la rapida evoluzione delle tecnologie e dei canali di comunicazione rende difficile mantenere una tassonomia aggiornata e completa.
  5. Tassonomie digitali: nell’era del marketing digitale, sono emerse diverse tassonomie per classificare gli strumenti e le strategie digitali, come il marketing dei contenuti, il search engine marketing (SEM), l’email marketing e il marketing influencer. La limitazione principale di queste tassonomie è che il panorama digitale è in continua evoluzione, rendendo difficile mantenere una classificazione aggiornata e precisa.

Le limitazioni delle tassonomie esistenti nel marketing sottolineano la necessità di sviluppare nuove classificazioni che tengano conto delle tendenze emergenti, delle nuove tecnologie e dei cambiamenti nel comportamento dei consumatori. Inoltre, le tassonomie devono essere flessibili e adattabili per riflettere le esigenze mutevoli del panorama del marketing e per sostenere l’innovazione e la crescita nel campo.

La nuova tassonomia rivoluzionaria nel marketing

La nuova tassonomia rivoluzionaria nel marketing mira a superare le limitazioni delle tassonomie esistenti e ad adattarsi alle tendenze e alle sfide emergenti nel panorama del marketing. Questa tassonomia propone un approccio olistico e integrato che tiene conto degli aspetti sia online che offline del marketing, nonché delle sfumature emotive e psicologiche che influenzano il comportamento dei consumatori. Di seguito sono elencate le categorie principali di questa nuova tassonomia.

1 – Esperienza del cliente (CX)

La tassonomia dell’esperienza del cliente (CX) si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono l’esperienza del cliente. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare i vari fattori che influenzano l’esperienza del cliente e fornisce una struttura per sviluppare e implementare strategie efficaci di gestione dell’esperienza del cliente. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia CX.

1.1 – Touchpoint e interazioni del cliente

Questa categoria si riferisce ai diversi punti di contatto tra un’azienda e i suoi clienti, come il sito web, i social media, il supporto clienti, i negozi fisici e gli eventi. L’obiettivo è identificare e ottimizzare questi touchpoint per garantire un’esperienza fluida e coerente per il cliente.

1.2 – Customer journey

La customer journey rappresenta l’insieme delle fasi e delle interazioni che un cliente attraversa nel suo rapporto con un’azienda o un marchio, dall’awareness all’acquisto e oltre. Questa categoria si concentra sulla mappatura e sull’analisi del percorso del cliente per identificare aree di miglioramento e opportunità di coinvolgimento.

1.3 -Feedback e percezione del cliente

Questa categoria riguarda la raccolta e l’analisi del feedback dei clienti, come recensioni, sondaggi e commenti sui social media, per comprendere le loro percezioni e reazioni alle interazioni con un’azienda o un marchio.

1.4 – Soddisfazione e fedeltà del cliente

Si concentra sulla misurazione e sul monitoraggio della soddisfazione e della fedeltà dei clienti attraverso metriche come il Net Promoter Score (NPS), il Customer Satisfaction Score (CSAT) e il Customer Lifetime Value (CLV).

1.5 – Personalizzazione e adattamento

Riguarda l’adattamento dell’esperienza del cliente alle esigenze e alle preferenze individuali dei clienti, offrendo soluzioni personalizzate e comunicazioni mirate.

1.6 – Design dell’esperienza del cliente

Il focus è sull’utilizzo di principi e tecniche di design, come il design thinking e il design centrato sull’utente, per creare esperienze del cliente attraenti, funzionali e facili da usare.

1.7 – Gestione delle aspettative del cliente

Si riferisce all’importanza di comunicare chiaramente e gestire le aspettative del cliente in termini di qualità del prodotto, tempi di consegna, assistenza post-vendita e altre questioni relative all’esperienza del cliente.

2 – Personalizzazione e microsegmentazione

La tassonomia della personalizzazione e microsegmentazione si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono la personalizzazione delle offerte di marketing e la segmentazione di nicchia dei clienti. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare i vari fattori che influenzano la personalizzazione e la microsegmentazione e fornisce una struttura per sviluppare e implementare strategie di marketing mirate ed efficaci. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia della personalizzazione e microsegmentazione.

  1. Demografia e dati socio-economici: comprende fattori come età, sesso, reddito, istruzione e professione, che possono essere utilizzati per creare segmenti di clienti più specifici e mirati.
  2. Geolocalizzazione e dati geografici: si riferisce alla localizzazione geografica dei clienti, come paese, regione, città o quartiere, e può essere utilizzata per offrire esperienze e comunicazioni più personalizzate e localizzate.
  3. Comportamento d’acquisto e preferenze: riguarda il monitoraggio e l’analisi del comportamento d’acquisto dei clienti, come la frequenza degli acquisti, il valore medio dell’ordine e le categorie di prodotti preferite, per identificare segmenti di clienti con esigenze e preferenze simili.
  4. Psicografia e stili di vita: è incentrata sulle caratteristiche psicologiche e sullo stile di vita dei clienti, come personalità, interessi, valori e opinioni, per creare segmenti di clienti che condividono atteggiamenti e comportamenti simili.
  5. Interazioni online e offline: è relativa alla raccolta e Ll’analisi delle interazioni dei clienti con un’azienda o un marchio, sia online che offline, come la navigazione sul sito web, i click sui link nelle e-mail e le visite ai negozi fisici, per comprendere le preferenze e le abitudini dei clienti.
  6. Utilizzo di tecnologie e dispositivi: Questa categoria si riferisce all’identificazione dei dispositivi e delle tecnologie utilizzate dai clienti, come smartphone, tablet o computer, e alle loro preferenze in termini di canali di comunicazione, come e-mail, SMS o notifiche push.
  7. Analisi dei dati e intelligenza artificiale (AI): è basata sull’utilizzo di tecniche di analisi dei dati e di apprendimento automatico per identificare modelli e tendenze nelle preferenze e nel comportamento dei clienti, consentendo una maggiore personalizzazione e una segmentazione più accurata.

3 – Marketing integrato e omnicanale

La tassonomia del marketing integrato e omnicanale si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono un approccio di marketing che combina e coordina in modo efficace diversi canali e metodi di comunicazione. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare i vari canali e strategie che compongono il marketing integrato e omnicanale, fornendo una struttura per sviluppare e implementare campagne di marketing coerenti e coordinate. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia del marketing integrato e omnicanale:

  1. Pubblicità tradizionale: comprende i canali tradizionali, come la televisione, la radio, la stampa e l’affissione, che possono essere utilizzati in combinazione con canali di marketing digitali per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.
  2. Marketing digitale: si concentra sui canali di marketing online, come il marketing dei contenuti, il search engine marketing (SEM), l’email marketing, il marketing sui social media e il marketing mobile, che possono essere integrati con canali offline per creare un’esperienza di marketing unificata.
  3. Relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa: include attività di relazioni pubbliche, come comunicati stampa, eventi, sponsorizzazioni e gestione della reputazione, che possono essere utilizzate per migliorare l’immagine del marchio e rafforzare la percezione del pubblico.
  4. Vendita personale e relazioni con i clienti: riguarda la comunicazione diretta con i clienti attraverso la vendita personale, il supporto clienti, le dimostrazioni di prodotti e altri metodi di interazione faccia a faccia, che possono essere integrati con canali digitali per fornire un’esperienza cliente più completa.
  5. Marketing esperienziale e eventi: si concentra sull’uso di eventi, mostre, esposizioni e altre esperienze dal vivo per coinvolgere il pubblico e creare un legame emotivo con il marchio, che può essere integrato con altri canali di marketing per migliorare l’efficacia complessiva delle campagne.
  6. Marketing diretto e CRM: comprende strategie di marketing diretto, come l’invio di cataloghi, offerte promozionali e programmi di fidelizzazione, nonché la gestione delle relazioni con i clienti (CRM), che possono essere utilizzate per personalizzare ulteriormente le comunicazioni e migliorare la retention dei clienti.
  7. Analisi e misurazione delle performance: si basa sull’utilizzo di strumenti e tecniche di analisi dei dati per monitorare e valutare l’efficacia delle campagne di marketing integrato e omnicanale, consentendo alle aziende di ottimizzare le loro strategie e migliorare il ritorno sull’investimento (ROI).

4 – Analisi dei dati e intelligenza artificiale (AI)

La tassonomia dell’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale (AI) si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono l’uso dei dati e delle tecnologie AI nel marketing. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare le varie tecniche, strumenti e applicazioni dell’analisi dei dati e dell’AI nel campo del marketing, fornendo una struttura per lo sviluppo e l’implementazione di strategie di marketing basate sui dati. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia dell’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale:

  1. Raccolta e gestione dei dati: comprende metodi e strumenti per raccogliere, organizzare e conservare i dati provenienti da diverse fonti, come dati demografici dei clienti, dati di vendita, dati sui social media e dati sul comportamento degli utenti.
  2. Preprocessing e pulizia dei dati: concerne le tecniche e gli strumenti utilizzati per pulire, trasformare e preparare i dati per l’analisi, come l’eliminazione dei dati mancanti o errati, la normalizzazione dei dati e la riduzione della dimensionalità.
  3. Analisi esplorativa e descrittiva dei dati: si concentra sull’uso di tecniche e strumenti di analisi dei dati per esplorare e descrivere le caratteristiche dei dati, come la distribuzione, la media, la mediana e la deviazione standard.
  4. Analisi predittiva e prescrittiva: riguarda l’applicazione di modelli di apprendimento automatico e intelligenza artificiale per prevedere gli esiti futuri e fornire raccomandazioni basate sui dati, come la previsione delle vendite, l’analisi del sentiment e la segmentazione dei clienti.
  5. Personalizzazione e targeting: questa categoria si concentra sull’uso dell’analisi dei dati e dell’AI per creare esperienze e comunicazioni personalizzate per i clienti, come il targeting delle pubblicità, le raccomandazioni di prodotti e i contenuti personalizzati.
  6. Ottimizzazione delle campagne di marketing: riguarda l’utilizzo dell’analisi dei dati e dell’AI per ottimizzare l’efficacia delle campagne di marketing, come il test A/B, l’ottimizzazione del tasso di conversione e l’attribuzione del marketing.
  7. Analisi del sentiment e monitoraggio dei social media: è basata sull’uso di tecniche di analisi del testo e di apprendimento automatico per analizzare e comprendere le opinioni e le emozioni espresse dai clienti sui social media e altre piattaforme online.
  8. Chatbot e assistenti virtuali: comprende l’uso di intelligenza artificiale e apprendimento automatico per creare chatbot e assistenti virtuali che possono interagire con i clienti, rispondere alle domande e fornire supporto.

5 – Sostenibilità e responsabilità sociale

La tassonomia della sostenibilità e responsabilità sociale si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono la sostenibilità e la responsabilità sociale nel marketing. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare le varie pratiche, strategie e tematiche legate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale delle aziende nel campo del marketing, fornendo una struttura per lo sviluppo e l’implementazione di strategie di marketing etiche ed ecologicamente responsabili. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia della sostenibilità e responsabilità sociale:

  1. Gestione ambientale: riguarda le pratiche e le strategie volte a ridurre l’impatto ambientale delle attività di marketing e delle operazioni aziendali, come l’uso di materiali riciclati, la riduzione degli imballaggi e l’adozione di tecnologie a basso consumo energetico.
  2. Sviluppo sostenibile: si concentra sulle pratiche e strategie che promuovono lo sviluppo sostenibile nell’ambito del marketing, come l’uso di fonti di energia rinnovabile, il sostegno alle comunità locali e l’adozione di processi produttivi eco-compatibili.
  3. Responsabilità sociale d’impresa (CSR): comprende le iniziative e le strategie aziendali che dimostrano l’impegno di un’organizzazione nei confronti della responsabilità sociale, come il coinvolgimento nella filantropia, il sostegno a cause sociali e la promozione di pratiche di lavoro etiche.
  4. Comunicazione e trasparenza: riguarda la comunicazione aperta e onesta delle pratiche di sostenibilità e responsabilità sociale da parte delle aziende, come la pubblicazione di rapporti di sostenibilità, la divulgazione di informazioni relative all’impatto ambientale e la condivisione di storie di successo legate alla CSR.
  5. Marketing etico: è basata sulle pratiche di marketing che rispettano i principi etici e le normative legali, come la pubblicità veritiera, il rispetto della privacy dei clienti e l’evitare pratiche di greenwashing.
  6. Progettazione di prodotti e servizi sostenibili: comprende lo sviluppo e la promozione di prodotti e servizi che rispettano l’ambiente e promuovono la sostenibilità, come prodotti a basso impatto ambientale, servizi basati sulla condivisione e soluzioni di economia circolare.
  7. Coinvolgimento degli stakeholder: concerne l’interazione e il coinvolgimento degli stakeholder, come clienti, fornitori, dipendenti e comunità locali, nelle decisioni e nelle iniziative legate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale delle aziende.
  8. Formazione e sensibilizzazione: questa categoria si concentra sull’educazione e la sensibilizzazione dei dipendenti, dei clienti e di altre parti interessate riguardo alle questioni di sostenibilità e responsabilità sociale, come la promozione di pratiche di consumo responsabile, la formazione dei dipendenti su tematiche ambientali e sociali e la partecipazione a campagne di sensibilizzazione.
  9. Partnership e collaborazioni: comprende le partnership e le collaborazioni tra aziende, organizzazioni non governative (ONG), istituzioni e altri stakeholder per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale nel marketing e nelle operazioni aziendali, come la partecipazione a iniziative di sostenibilità del settore e la collaborazione con fornitori etici e responsabili.
  10. Misurazione e reporting delle performance: è inerente l’uso di strumenti e tecniche per monitorare, valutare e comunicare le performance delle aziende in termini di sostenibilità e responsabilità sociale, come l’adozione di indicatori di performance ambientali e sociali, la realizzazione di audit interni ed esterni e la pubblicazione di rapporti di sostenibilità.

6 – Comunicazione e coinvolgimento emotivo

La tassonomia della comunicazione e del coinvolgimento emotivo si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono l’uso delle emozioni e delle tecniche di comunicazione nel marketing. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare le varie strategie, metodi e temi che coinvolgono l’emozione e la comunicazione nel campo del marketing, fornendo una struttura per lo sviluppo e l’implementazione di campagne di marketing emotivamente coinvolgenti. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia della comunicazione e del coinvolgimento emotivo.

  1. Storytelling: l’uso di narrazioni coinvolgenti e storie emotive per trasmettere messaggi di marketing, creare un legame con il pubblico e dare vita al marchio.
  2. Linguaggio emotivo e visivo: utilizzo di un linguaggio evocativo, immagini e simbolismi che suscitano emozioni e sentimenti specifici per migliorare l’impatto delle comunicazioni di marketing.
  3. Marketing esperienziale: creazione di esperienze uniche, memorabili e coinvolgenti per i clienti, come eventi, mostre e attività interattive, che stimolano un legame emotivo con il marchio.
  4. Design emozionale: la progettazione di prodotti, servizi e ambienti che evocano emozioni positive e creano un’esperienza coinvolgente per gli utenti.
  5. Comunicazione non verbale: l’utilizzo di elementi non verbali, come il tono di voce, le espressioni facciali e il linguaggio del corpo, per comunicare emozioni e sentimenti nelle interazioni di marketing.
  6. Pubblicità emotiva: l’uso di messaggi pubblicitari e contenuti che suscitano emozioni specifiche, come la felicità, la tristezza, la paura o la sorpresa, per influenzare le decisioni dei consumatori e promuovere il coinvolgimento con il marchio.
  7. Fidelizzazione emotiva: lo sviluppo di un legame emotivo duraturo tra i clienti e il marchio, attraverso strategie di fidelizzazione, come programmi di rewards, servizi personalizzati e comunicazioni emotivamente coinvolgenti.
  8. Coinvolgimento dei clienti: l’interazione e il coinvolgimento emotivo dei clienti nelle attività di marketing, come la partecipazione a eventi, la condivisione di esperienze sui social media e l’invio di feedback emotivamente carichi.
  9. Misurazione e analisi delle emozioni: l’utilizzo di strumenti e tecniche per monitorare, valutare e analizzare le emozioni e i sentimenti del pubblico in risposta alle campagne di marketing, come l’analisi del sentiment, le interviste qualitative e i sondaggi emotivi.

7 – Innovazione e marketing agile

La tassonomia dell’innovazione e del marketing agile si concentra sulla classificazione e sull’organizzazione degli aspetti chiave che compongono l’uso dell’innovazione e delle metodologie agili nel marketing. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare le varie strategie, pratiche e temi legati all’innovazione e all’agilità nel campo del marketing, fornendo una struttura per lo sviluppo e l’implementazione di campagne di marketing flessibili e orientate all’innovazione. Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia dell’innovazione e del marketing agile.

  1. Metodologie agili e framework: l’adozione e l’adattamento di metodologie e framework agili, come Scrum, Kanban e Lean, per pianificare, eseguire e monitorare le attività di marketing.
  2. Sperimentazione e apprendimento rapido: la promozione di una cultura di sperimentazione, apprendimento rapido e adattamento, attraverso l’utilizzo di tecniche come il test A/B, il prototipaggio rapido e il feedback continuo.
  3. Innovazione aperta e collaborativa: l’implementazione di approcci di innovazione aperta e collaborativa, come la co-creazione con i clienti, la collaborazione con partner esterni e la partecipazione a piattaforme di innovazione comunitarie.
  4. Marketing digitale e tecnologie emergenti: l’uso di tecnologie digitali e innovative, come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e l’Internet delle cose, per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività di marketing.
  5. Flessibilità organizzativa e cultura agile: lo sviluppo e la promozione di una cultura agile e flessibile all’interno delle organizzazioni di marketing, attraverso la formazione, il coaching e la leadership orientata all’innovazione.
  6. Monitoraggio e adattamento continuo: questa categoria si concentra sull’uso di strumenti e tecniche per monitorare e valutare costantemente le performance delle campagne di marketing, con l’obiettivo di apportare modifiche rapide e adattare le strategie in base ai risultati e ai feedback.
  7. Processi di innovazione e gestione del cambiamento: l’implementazione di processi strutturati per promuovere e gestire l’innovazione e il cambiamento all’interno delle organizzazioni di marketing, come la mappatura del percorso dell’innovazione, la definizione di obiettivi e la gestione delle risorse.
  8. Personalizzazione e adattabilità del cliente: l’adozione di strategie e tecniche per personalizzare e adattare le esperienze dei clienti in base alle loro esigenze, preferenze e comportamenti, utilizzando dati, analisi e tecnologie innovative.

Integrare la tassonomia nel processo decisionale del marketing

Utilizzare la tassonomia per migliorare la pianificazione e l’implementazione delle strategie di marketing può aiutare a creare campagne più efficaci, organizzate e orientate agli obiettivi. Di seguito sono riportati alcuni passaggi su come utilizzare la tassonomia nel marketing.

Utilizzare la tassonomia per migliorare la pianificazione e l’implementazione delle strategie di marketing può aiutare a creare campagne più efficaci, organizzate e orientate agli obiettivi. Di seguito alcuni passaggi su come utilizzare la tassonomia nel marketing.

La tassonomia nel marketing si riferisce alla classificazione sistematica e all'organizzazione di concetti, strategie, tecniche e strumenti. L'obiettivo di una tassonomia nel marketing è quello di fornire una struttura coerente e logica per comprendere le sfumature emotive e psicologiche che influenzano il comportamento dei consumatori.

1 – Identificazione degli obiettivi e delle priorità

La tassonomia per l’identificazione degli obiettivi e delle priorità si concentra sulla classificazione e l’organizzazione degli aspetti chiave che compongono la definizione degli obiettivi e delle priorità nel marketing. Questa tassonomia aiuta a identificare e analizzare le varie aree chiave, strategie e temi legati all’identificazione degli obiettivi e delle priorità nel campo del marketing, fornendo una struttura per lo sviluppo e l’implementazione di campagne di marketing efficaci e orientate agli obiettivi.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia per l’identificazione degli obiettivi e delle priorità:

  1. Obiettivi aziendali e di marketing: l’identificazione degli obiettivi generali dell’azienda e degli obiettivi specifici di marketing che sostengono gli obiettivi aziendali. Questi obiettivi possono includere l’aumento delle vendite, l’espansione della quota di mercato, la fidelizzazione dei clienti e il rafforzamento della notorietà del marchio.
  2. Segmentazione del mercato e target di riferimento:la definizione dei segmenti di mercato e dei target di riferimento prioritari per la strategia di marketing. Ciò può includere l’analisi delle esigenze, delle preferenze e dei comportamenti dei diversi gruppi di clienti, nonché la valutazione delle opportunità e delle sfide associate a ciascun segmento.
  3. Priorità strategiche e tematiche: l’identificazione delle priorità strategiche e delle tematiche che guidano la pianificazione e l’implementazione delle attività di marketing. Queste priorità possono includere l’innovazione, la personalizzazione, l’ottimizzazione dei canali di distribuzione e la sostenibilità.
  4. Risorse e budget: la definizione delle risorse e del budget necessari per raggiungere gli obiettivi e le priorità identificati. Ciò può includere la valutazione delle risorse finanziarie, umane e tecnologiche disponibili e l’allocazione di queste risorse in modo efficiente ed efficace.
  5. Valutazione delle performance e KPI: l’identificazione degli indicatori chiave di performance (KPI) e degli strumenti di valutazione delle performance utilizzati per monitorare e valutare il successo delle attività di marketing rispetto agli obiettivi e alle priorità identificati. Ciò può includere metriche come il tasso di conversione, il costo per acquisizione (CPA) e il valore del tempo di vita del cliente (CLV).

2 – Mappatura delle categorie della tassonomia

La mappatura delle categorie della tassonomia è un processo che aiuta a organizzare e collegare le diverse categorie di una tassonomia ai propri obiettivi e priorità di marketing. Questo processo consente di comprendere meglio le aree su cui concentrarsi e di sviluppare strategie più efficaci e orientate agli obiettivi.

Ecco alcuni passaggi per mappare le categorie della tassonomia:

  1. Identificare gli obiettivi e le priorità di marketing: iniziare esaminando gli obiettivi e le priorità della strategia di marketing per comprendere quali categorie della tassonomia sono più rilevanti per il business.
  2. Elencare le categorie della tassonomia: creare un elenco delle categorie della tassonomia che si ritiene siano pertinenti agli obiettivi e alle priorità di marketing. Questo elenco può essere organizzato in base a temi, strategie o aree chiave.
  3. Valutare la rilevanza delle categorie: soppesare la rilevanza di ciascuna categoria della tassonomia in relazione agli obiettivi e alle priorità di marketing. Ciò può includere l’analisi dell’impatto potenziale di ciascuna categoria sul raggiungimento degli obiettivi e la valutazione delle risorse e delle competenze necessarie per affrontare ciascuna categoria.
  4. Collegare le categorie agli obiettivi e alle priorità: collegare ciascuna categoria della tassonomia agli obiettivi e alle priorità di marketing pertinenti. Ad esempio, se uno degli obiettivi è migliorare l’esperienza del cliente, collegare le categorie pertinenti, come “Esperienza del cliente (CX)”, “Personalizzazione e microsegmentazione” e “Marketing integrato e omnicanale”, a questo obiettivo.
  5. Creare una mappa visiva: che mostri le relazioni tra le categorie della tassonomia e gli obiettivi e le priorità di marketing. Questa mappa può essere utilizzata come strumento di comunicazione e pianificazione per guidare la strategia di marketing e garantire che le diverse categorie siano considerate e integrate in modo efficace.
  6. Utilizzare la mappatura per guidare la pianificazione e l’implementazione: per guidare la pianificazione e l’implementazione delle strategie e delle tattiche di marketing. Ciò può includere l’assegnazione di risorse e responsabilità specifiche per ciascuna categoria e l’integrazione delle categorie nella struttura e nei processi di marketing.
  7. Revisione e aggiornamento periodico: rivedere e aggiornare periodicamente la mappatura delle categorie della tassonomia per tener conto delle nuove tendenze, tecnologie e sfide del settore. Questo aiuterà a mantenere la strategia di marketing all’avanguardia e ad adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato e dei clienti.

3 – Definizione di strategie e tattiche

La tassonomia per la definizione di strategie e tattiche si concentra sulla classificazione e l’organizzazione degli approcci, delle metodologie e delle azioni specifiche utilizzate per raggiungere gli obiettivi di marketing. Questa tassonomia può aiutare i professionisti del marketing a identificare e analizzare le diverse strategie e tattiche disponibili, facilitando la selezione e l’implementazione delle opzioni più appropriate per il loro business.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia per la definizione di strategie e tattiche:

  1. Strategie di targeting e segmentazione: questa categoria riguarda le tecniche e gli approcci utilizzati per identificare e raggiungere specifici segmenti di mercato e gruppi di clienti. Ciò può includere la segmentazione demografica, geografica, psicografica e comportamentale.
  2. Canali e mezzi di comunicazione: scegliere i diversi canali e mezzi di comunicazione utilizzati per veicolare i messaggi di marketing ai clienti. Ciò può includere il marketing digitale, i social media, l’email marketing, il marketing di contenuto, la pubblicità tradizionale e le relazioni pubbliche.
  3. Strategie di prezzo e promozione: le tecniche e gli approcci utilizzati per determinare i prezzi e offrire promozioni e incentivi ai clienti. Ciò può includere lo sconto, il pricing dinamico, il pricing basato sul valore e le offerte promozionali temporanee.
  4. Distribuzione e logistica: le strategie e le tattiche utilizzate per garantire che i prodotti e i servizi siano disponibili nei luoghi e nei momenti in cui i clienti desiderano acquistarli. Ciò può includere la gestione della catena di approvvigionamento, la selezione dei canali di distribuzione e la logistica del trasporto.
  5. Strategie di fidelizzazione e customer experience (CX): tecniche e approcci utilizzati per migliorare l’esperienza del cliente e promuovere la fidelizzazione e la ritenzione dei clienti. Ciò può includere la personalizzazione, il customer service, i programmi di fidelizzazione e l’ottimizzazione del customer journey.
  6. Analisi dei dati e monitoraggio delle performance: le strategie e le tattiche utilizzate per raccogliere, analizzare e utilizzare i dati per guidare le decisioni di marketing e monitorare le performance delle campagne. Ciò può includere l’analisi dei dati dei clienti, la segmentazione avanzata, l’attribuzione dei canali e gli indicatori chiave di performance (KPI).

4 – Creazione di un piano d’azione

La tassonomia per la creazione di un piano d’azione nel marketing si concentra sull’organizzazione e la strutturazione dei passaggi, delle attività e delle risorse necessarie per implementare con successo le strategie e le tattiche di marketing selezionate. Questa tassonomia può aiutare i professionisti del marketing a sviluppare piani d’azione dettagliati e coerenti che facilitano l’implementazione e il monitoraggio delle campagne di marketing.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia per la creazione di un piano d’azione:

  1. Definizione degli obiettivi e dei KPI: identificazione degli obiettivi specifici che si desidera raggiungere con il piano d’azione e gli indicatori chiave di performance (KPI) che verranno utilizzati per valutare il successo delle attività di marketing.
  2. Identificazione delle strategie e delle tattiche: definizione delle strategie e delle tattiche che verranno utilizzate per raggiungere gli obiettivi e i KPI definiti. Ciò può includere la selezione delle tecniche di segmentazione, dei canali di comunicazione, delle strategie di prezzo e delle attività di fidelizzazione.
  3. Assegnazione delle risorse e del budget: l’allocazione delle risorse finanziarie, umane e tecnologiche necessarie per implementare le strategie e le tattiche selezionate. Ciò può includere la definizione del budget di marketing, l’assegnazione delle responsabilità ai membri del team e la selezione delle tecnologie e degli strumenti di marketing.
  4. Pianificazione temporale e sequenza delle attività: la definizione della sequenza e del calendario delle attività di marketing che verranno implementate nel piano d’azione. Ciò può includere la pianificazione delle campagne promozionali, la programmazione dei lanci di nuovi prodotti e la definizione delle scadenze per l’implementazione delle diverse tattiche.
  5. Coordinamento e integrazione delle attività: questa categoria riguarda il coordinamento e l’integrazione delle diverse attività di marketing nel piano d’azione, garantendo che le strategie e le tattiche selezionate siano allineate e complementari. Ciò può includere la creazione di un piano di comunicazione integrato, la definizione delle interazioni tra i diversi canali di marketing e la gestione delle relazioni con i partner e i fornitori.
  6. Monitoraggio e valutazione delle performance: l’implementazione di strumenti e processi per monitorare e valutare le performance delle attività di marketing nel piano d’azione. Ciò può includere l’utilizzo di dashboard e report, l’analisi dei dati e dei KPI e la valutazione delle performance delle campagne.
  7. Adattamento e ottimizzazione: del piano d’azione in base ai risultati del monitoraggio e della valutazione delle performance. Ciò può includere l’aggiustamento delle strategie e delle tattiche in corso, la modifica delle risorse e del budget allocati e l’ottimizzazione dei processi e delle tecnologie utilizzate. L’adattamento e l’ottimizzazione consentono di migliorare continuamente il piano d’azione e garantire che le attività di marketing siano efficaci nel raggiungere gli obiettivi e i KPI stabiliti.
  8. Revisione e aggiornamento periodico: del piano d’azione per tener conto delle nuove tendenze, tecnologie e sfide del settore. Ciò può includere la revisione degli obiettivi e dei KPI, l’aggiornamento delle strategie e delle tattiche e la valutazione delle risorse e del budget necessari per affrontare le nuove opportunità e sfide.

5 – Monitoraggio e valutazione delle performance

La tassonomia per il monitoraggio e la valutazione delle performance nel marketing si concentra sull’organizzazione e la classificazione delle diverse metriche, strumenti e metodologie utilizzate per misurare l’efficacia delle attività di marketing e il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Questa tassonomia può aiutare i professionisti del marketing a selezionare e utilizzare le metriche e gli strumenti più appropriati per il monitoraggio e la valutazione delle loro campagne di marketing.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia per il monitoraggio e la valutazione delle performance:

  1. Indicatori chiave di performance (KPI): la definizione e la selezione degli indicatori chiave di performance (KPI) che verranno utilizzati per valutare il successo delle attività di marketing. I KPI possono includere metriche come il ROI (Return on Investment), la quota di mercato, le conversioni, l’engagement e la ritenzione dei clienti.
  2. Metriche di canale e di campagna: questa categoria si concentra sulle metriche specifiche utilizzate per valutare le performance dei singoli canali di marketing e delle campagne specifiche. Ciò può includere metriche come l’impression, il click-through rate (CTR), il costo per mille (CPM) e il costo per acquisizione (CPA).
  3. Analisi dei dati dei clienti e delle vendite: per valutare l’efficacia delle attività di marketing. Ciò può includere l’analisi delle tendenze delle vendite, la segmentazione dei clienti e l’identificazione dei fattori che influenzano l’acquisto e la ritenzione dei clienti.
  4. Valutazione qualitativa e feedback dei clienti: la raccolta e l’analisi del feedback dei clienti e su altri dati qualitativi per valutare l’efficacia delle attività di marketing. Ciò può includere l’analisi delle recensioni dei clienti, le interviste e i sondaggi, e la valutazione dell’esperienza del cliente (CX).
  5. Strumenti di monitoraggio e analisi delle performance: la selezione e l’utilizzo degli strumenti e delle tecnologie che aiutano a monitorare e analizzare le performance delle attività di marketing. Ciò può includere strumenti come Google Analytics, CRM (Customer Relationship Management), dashboard di marketing e software di automazione del marketing.
  6. Valutazione e ottimizzazione delle performance: l’uso dei dati raccolti e delle analisi effettuate per valutare e ottimizzare le performance delle attività di marketing. Ciò può includere l’adattamento delle strategie e delle tattiche in base ai risultati del monitoraggio e della valutazione delle performance, l’aggiustamento delle risorse e del budget e l’ottimizzazione dei processi e delle tecnologie utilizzate.

6 – Adattamento e ottimizzazione

La tassonomia per l’adattamento e l’ottimizzazione nel marketing si concentra sull’organizzazione e la classificazione delle diverse tecniche, strategie e approcci utilizzati per migliorare continuamente l’efficacia delle attività di marketing in base ai risultati del monitoraggio e della valutazione delle performance. Questa tassonomia può aiutare i professionisti del marketing a identificare e implementare le modifiche e gli aggiustamenti necessari per massimizzare il successo delle loro campagne di marketing.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia per l’adattamento e l’ottimizzazione:

  1. Ottimizzazione delle strategie e delle tattiche: l’aggiustamento e la modifica delle strategie e delle tattiche di marketing in base ai risultati del monitoraggio e della valutazione delle performance. Ciò può includere la modifica dei canali di comunicazione, l’adattamento delle promozioni e delle offerte e la revisione delle tecniche di targeting e segmentazione.
  2. Adattamento del budget e delle risorse: l’allocazione e la modifica del budget e delle risorse in base alle performance delle attività di marketing e alle esigenze del business. Ciò può includere la ridistribuzione del budget tra i diversi canali di marketing, l’assegnazione di risorse aggiuntive per supportare iniziative di successo e la riduzione del budget per le attività meno efficaci.
  3. Ottimizzazione delle tecnologie e degli strumenti di marketing: la selezione, l’adattamento e l’ottimizzazione delle tecnologie e degli strumenti utilizzati per supportare le attività di marketing. Ciò può includere l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche, l’aggiornamento di software e piattaforme esistenti e l’integrazione di strumenti di analisi e automazione del marketing.
  4. Ottimizzazione del customer journey e dell’esperienza del cliente (CX): l’adattamento e l’ottimizzazione del customer journey e dell’esperienza del cliente in base ai risultati del monitoraggio e della valutazione delle performance. Ciò può includere la modifica delle interazioni e dei touchpoint del cliente, la personalizzazione delle comunicazioni e la miglioramento dei processi di customer service.
  5. Test e sperimentazione: implementazione di test e sperimentazioni per identificare le strategie e le tattiche più efficaci e migliorare continuamente le performance delle attività di marketing. Ciò può includere l’utilizzo di test A/B, l’esecuzione di campagne pilota e l’analisi dei risultati per identificare le best practice e le opportunità di miglioramento.
  6. Apprendimento e aggiornamento continuo: l’apprendimento e l’aggiornamento continuo delle competenze, delle conoscenze e delle best practice nel marketing per garantire l’efficacia delle attività di marketing nel tempo. Ciò può includere la partecipazione a corsi di formazione, la condivisione delle lezioni apprese all’interno del team e la monitorazione delle tendenze e delle innovazioni del settore.

7 – Revisione e aggiornamento periodico

La tassonomia per la revisione e l’aggiornamento periodico nel marketing si concentra sull’organizzazione e la classificazione dei processi e delle attività necessarie per mantenere le strategie e le pratiche di marketing allineate alle tendenze del settore, alle esigenze del business e alle aspettative dei clienti. Questa tassonomia può aiutare i professionisti del marketing a identificare e implementare le modifiche e gli aggiornamenti necessari per garantire il successo a lungo termine delle loro campagne di marketing.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie della tassonomia per la revisione e l’aggiornamento periodico:

  1. Valutazione degli obiettivi e dei KPI: la revisione periodica degli obiettivi e degli indicatori chiave di performance (KPI) per assicurarsi che siano ancora rilevanti e allineati alle esigenze del business e alle tendenze del settore.
  2. Analisi delle tendenze e delle innovazioni: l’identificazione e l’analisi delle tendenze emergenti e delle innovazioni nel settore del marketing per valutare il loro impatto sulle strategie e le pratiche esistenti e identificare le opportunità di miglioramento e crescita.
  3. Revisione delle strategie e delle tattiche: una revisione per assicurarsi che siano ancora efficaci e appropriate, tenendo conto delle nuove tendenze, tecnologie e sfide del settore.
  4. Aggiornamento delle tecnologie e degli strumenti di marketing: utilizzati per supportare le attività di marketing, in modo da garantire che siano all’avanguardia e in grado di fornire i risultati desiderati.
  5. Formazione e sviluppo del team: formazione e lo sviluppo continuo delle competenze e delle conoscenze del team di marketing per assicurarsi che siano in grado di adattarsi alle nuove tendenze, tecnologie e sfide del settore.
  6. Valutazione e aggiornamento delle risorse e del budget: la revisione e l’aggiornamento delle risorse e del budget allocati alle attività di marketing, tenendo conto delle nuove priorità, opportunità e sfide del business.
  7. Monitoraggio e aggiornamento delle performance: effettuati utilizzando i risultati per apportare modifiche e miglioramenti alle strategie e alle tattiche in corso.
Starbucks utilizza un approccio sistematico analogo alla tassonomia nel marketing per classificare e organizzare i loro prodotti e segmenti di mercato.

Aziende che hanno utilizzato la tassonomia nel marketing

È difficile identificare specificamente quali aziende abbiano utilizzato la tassonomia nel marketing, poiché molte organizzazioni potrebbero aver adottato questo approccio senza renderlo pubblico. Tuttavia, molte aziende sono note per aver adottato approcci sistematici e strutturati nel loro marketing, il che implica l’utilizzo di tassonomie o metodologie simili.

1 – Coca-Cola

Coca-Cola è conosciuta per aver adottato un approccio strutturato al marketing, in particolare attraverso il loro modello “Content 2020”, che mira a creare contenuti coinvolgenti e personalizzati per i consumatori. L’azienda utilizza una tassonomia per classificare e organizzare i contenuti e le campagne di marketing, in modo da garantire che le loro attività siano coerenti e allineate agli obiettivi di business.

2 – Procter & Gamble (P&G)

P&G è un altro esempio di azienda che ha adottato un approccio sistematico al marketing. L’azienda utilizza una tassonomia per organizzare e classificare le diverse categorie di prodotti e segmenti di mercato, il che consente loro di sviluppare strategie di marketing più mirate e personalizzate per i loro clienti.

3 – Amazon

Amazon è noto per il suo approccio basato sui dati e l’attenzione all’esperienza del cliente. L’azienda utilizza una tassonomia per organizzare e classificare le diverse categorie di prodotti e servizi, il che consente loro di sviluppare campagne di marketing mirate e personalizzate per i loro clienti.

4 – Nike

Nike ha adottato un approccio strutturato al marketing, utilizzando una tassonomia per organizzare e classificare le diverse categorie di prodotti e segmenti di mercato. Questo approccio ha permesso all’azienda di sviluppare strategie di marketing più mirate e personalizzate per i loro clienti, contribuendo al loro successo a lungo termine.

5 – Unilever

Unilever è un’azienda globale di beni di consumo che ha adottato un approccio sistematico al marketing attraverso l’utilizzo di tassonomie e metodologie simili. Ciò ha permesso all’azienda di sviluppare strategie di marketing più efficaci e allineate agli obiettivi di business per le diverse categorie di prodotti e segmenti di mercato.

6 – Starbucks

Starbucks utilizza un approccio sistematico per classificare e organizzare i loro prodotti e segmenti di mercato. Questo aiuta l’azienda a sviluppare strategie di marketing mirate e personalizzate per i loro clienti, migliorando l’esperienza del cliente e guidando la crescita del business.

7 – IKEA

IKEA è noto per il suo approccio strutturato al marketing, che include l’organizzazione e la classificazione delle diverse categorie di prodotti e servizi. Ciò consente all’azienda di sviluppare campagne di marketing mirate e personalizzate per i loro clienti, contribuendo al loro successo a lungo termine.

8 – McDonald’s

McDonald’s adotta un approccio sistematico al marketing, utilizzando una tassonomia per organizzare e classificare i diversi segmenti di mercato e categorie di prodotti. Questo approccio consente all’azienda di sviluppare strategie di marketing più efficaci e allineate agli obiettivi di business.

9 – Zara

Zara, un marchio di moda, utilizza un approccio strutturato per il marketing, che include l’organizzazione e la classificazione delle diverse categorie di prodotti e segmenti di mercato. Ciò consente all’azienda di sviluppare campagne di marketing mirate e personalizzate per i loro clienti, contribuendo al loro successo a lungo termine.

10 – Samsung

Samsung adotta un approccio sistematico al marketing, utilizzando una tassonomia per organizzare e classificare le diverse categorie di prodotti e segmenti di mercato. Questo approccio consente all’azienda di sviluppare strategie di marketing più efficaci e allineate agli obiettivi di business.

Tassonomia nel marketing: sfide e opportunità future

La tassonomia nel marketing presenta sia sfide che opportunità future, poiché le aziende cercano di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato e alle aspettative dei clienti. Di seguito sono elencate alcune delle principali sfide e opportunità associate all’uso della tassonomia nel marketing:

Sfide:

  1. Complessità crescente: con l’evoluzione del marketing digitale e l’espansione dei canali e delle piattaforme di comunicazione, la complessità delle campagne di marketing è in aumento. Creare e mantenere tassonomie coerenti e aggiornate richiede tempo e risorse, il che può rappresentare una sfida per alcune aziende.
  2. Adattamento alle nuove tecnologie: le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, il machine learning e la realtà aumentata, stanno cambiando il modo in cui le aziende conducono le loro attività di marketing. Adattare le tassonomie esistenti a queste nuove tecnologie può essere difficile, soprattutto per le aziende che hanno tassonomie complesse e ben consolidate.
  3. Protezione dei dati e privacy: l’uso delle tassonomie nel marketing implica spesso la raccolta, l’elaborazione e la condivisione di grandi quantità di dati sui clienti. Questo solleva preoccupazioni in termini di protezione dei dati e privacy, soprattutto alla luce delle normative più severe, come il GDPR in Europa.

Opportunità:

  1. Personalizzazione e microsegmentazione: utilizzare tassonomie nel marketing consente alle aziende di identificare e raggruppare i clienti in segmenti più piccoli e specifici. Ciò apre la porta a strategie di marketing più personalizzate e mirate, che possono portare a un maggiore coinvolgimento dei clienti e a un ROI più elevato.
  2. Miglioramento dell’esperienza del cliente: l’uso delle tassonomie nel marketing può aiutare le aziende a comprendere meglio le esigenze e le preferenze dei loro clienti. Questo, a sua volta, può consentire loro di offrire un’esperienza del cliente più soddisfacente e personalizzata, che può portare a una maggiore fedeltà e ritenzione dei clienti.
  3. Efficienza operativa: adottando tassonomie nel marketing, le aziende possono migliorare l’efficienza operativa attraverso una migliore organizzazione e gestione delle risorse di marketing. Ciò può aiutare a ridurre i costi e migliorare il processo decisionale, consentendo alle aziende di allocare le risorse in modo più efficace.
  4. Innovazione e adattamento: l’utilizzo delle tassonomie nel marketing può stimolare l’innovazione e l’adattamento, poiché le aziende sono costantemente esposte a nuove idee e tendenze. Ciò può aiutare le aziende a rimanere competitive e a prosperare in un ambiente di marketing in rapida evoluzione.

Philip Kotler ha introdotto l’uso della tassonomia nel marketing

La tassonomia nel marketing è stata introdotta da Philip Kotler, considerato uno dei padri del marketing moderno. Nel suo libro “Principi di Marketing” del 1967, Kotler ha proposto un sistema di classificazione dei prodotti in base al loro livello di coinvolgimento e impegno da parte dei consumatori. Questa tassonomia, nota come “matrice di prodotto”, divide i prodotti in quattro categorie: prodotti di convenienza, prodotti di shopping, prodotti speciali e prodotti non ricercati.

Successivamente, Kotler ha continuato a sviluppare concetti e modelli di tassonomia nel marketing, inclusi approcci per la segmentazione di mercato, la categorizzazione dei clienti e l’analisi delle leve di marketing. La sua influenza nel campo del marketing è stata significativa e le sue idee sono state ampiamente adottate e sviluppate da altri studiosi e professionisti del settore.

Addendum. A compendio vi suggeriamo la lettura delgli articoli sul Neuromarketing e sul Marketing immersivo.

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