La teoria del ciclo di vita del prodotto descrive come i prodotti attraversano diverse fasi durante il loro ciclo di vita, dalla fase di introduzione al mercato alla fase di declino. Questa teoria è stata sviluppata da Theodore Levitt, un economista e professore americano, negli anni ’60.
In questo articolo, esamineremo la teoria del ciclo di vita del prodotto in modo approfondito, descrivendo le diverse fasi del ciclo di vita e come applicare questa teoria per il lancio di un nuovo prodotto. Inoltre, forniremo un esempio concreto di una grande azienda che ha utilizzato la teoria del ciclo di vita del prodotto per il lancio di un nuovo prodotto.
Approfondiremo, inoltre, come prolungare il ciclo di vita di un prodotto o farlo finire prematuramente con l’obsolescenza programmata. Una pratica che fa saltare i nervi ai consumatori di cui vi sveleremo le modalità operative.
Le fasi del ciclo di vita del prodotto
La teoria del ciclo di vita del prodotto identifica quattro fasi distinte del ciclo di vita del prodotto: introduzione, crescita, maturità e declino.
1. Fase di introduzione
La fase di introduzione è la fase iniziale del ciclo di vita del prodotto, in cui il prodotto viene introdotto sul mercato per la prima volta. In questa fase, il prodotto è sconosciuto al pubblico e deve essere lanciato attraverso campagne pubblicitarie, promozioni e altre strategie di marketing. In questa fase, i costi sono elevati e le vendite sono basse.
2. Fase di crescita
La fase di crescita è la fase in cui il prodotto inizia a essere noto al pubblico e a ottenere un successo commerciale. In questa fase, le vendite aumentano rapidamente e i profitti iniziano a crescere. In questa fase, l’obiettivo del marketing è quello di aumentare la consapevolezza del brand e la diffusione del prodotto.
3. Fase di maturità
La fase di maturità è la fase in cui il prodotto ha raggiunto la massima diffusione e il massimo successo commerciale. In questa fase, le vendite raggiungono il loro picco e i profitti iniziano a stabilizzarsi o a diminuire. In questa fase, l’obiettivo del marketing è quello di mantenere la posizione del prodotto sul mercato e differenziarsi dai concorrenti.
4. Fase di declino
La fase di declino è la fase finale del ciclo di vita del prodotto, in cui le vendite e i profitti diminuiscono rapidamente. In questa fase, il prodotto è diventato obsoleto o è stato sostituito da prodotti migliori o più economici. In questa fase, l’obiettivo del marketing è quello di massimizzare i profitti e di ritirare il prodotto dal mercato.
Come applicare la teoria del ciclo di vita del prodotto
Per applicare la teoria del ciclo di vita del prodotto, le aziende devono comprendere le diverse fasi del ciclo di vita del prodotto e adattare le loro strategie di marketing di conseguenza.
1. Fase di introduzione
Durante la fase di introduzione, l’obiettivo del marketing è quello di aumentare la consapevolezza del brand e del prodotto. Le aziende dovrebbero investire in campagne pubblicitarie e promozioni per lanciare il prodotto sul mercato. In questa fase, è importante educare i consumatori sulle caratteristiche e i benefici del prodotto, al fine di creare un interesse e una domanda iniziale per il prodotto.
In questa fase, le aziende dovrebbero concentrarsi sull’identificazione del target di mercato per il prodotto e sullo sviluppo di un posizionamento unico per il prodotto. Inoltre, dovrebbero determinare il prezzo del prodotto in modo strategico, tenendo conto dei costi di produzione, della concorrenza e delle aspettative dei consumatori.
2. Fase di crescita
Durante la fase di crescita, l’obiettivo del marketing è quello di sfruttare il successo del prodotto e di aumentare le vendite e i profitti. Le aziende dovrebbero continuare ad investire in campagne pubblicitarie e promozioni per mantenere l’interesse dei consumatori e creare una maggiore consapevolezza del prodotto.
In questa fase, le aziende dovrebbero anche considerare l’espansione della distribuzione del prodotto e la diversificazione della gamma di prodotti correlati. Inoltre, dovrebbero rivedere il prezzo del prodotto per riflettere la crescita della domanda e i costi di produzione ridotti.
3. Fase di maturità
Durante la fase di maturità, l’obiettivo del marketing è quello di mantenere la posizione del prodotto sul mercato e di differenziarsi dai concorrenti. Le aziende dovrebbero concentrarsi sull’incremento della fedeltà dei consumatori e sull’espansione del mercato attraverso nuovi segmenti di mercato o nuovi canali di distribuzione.
In questa fase, le aziende dovrebbero anche rivedere il prezzo del prodotto per mantenere la redditività e riflettere i costi di produzione ridotti. Inoltre, dovrebbero considerare l’aggiunta di nuove funzionalità al prodotto per mantenerlo al passo con le esigenze dei consumatori.
4. Fase di declino
Durante la fase di declino, l’obiettivo del marketing è quello di massimizzare i profitti e di ritirare il prodotto dal mercato. Le aziende dovrebbero concentrarsi sulla riduzione dei costi e sulla gestione della fase finale del ciclo di vita del prodotto.
In questa fase, le aziende dovrebbero considerare la riduzione dei prezzi per smaltire il prodotto rimanente e rivedere la distribuzione del prodotto. Inoltre, dovrebbero considerare l’uscita dal mercato o la sostituzione del prodotto con un prodotto migliore o più economico.
Come estendere la vita di un prodotto
L’obiettivo di allungare la vita di un prodotto è quello di ritardare o rallentare il suo ingresso nella fase di declino, prolungando invece le fasi di introduzione, crescita e maturità.
Qui ci sono alcune strategie comuni che possono essere utilizzate per allungare la vita di un prodotto:
- Innovazione continua: mantenere il prodotto al passo con le esigenze dei consumatori attraverso l’innovazione costante è fondamentale per prolungarne la vita. Ciò può comportare l’aggiunta di nuove funzionalità, il miglioramento della qualità o l’introduzione di versioni aggiornate.
- Diversificazione del mercato: esplorare nuovi segmenti di mercato o ampliare la gamma di clienti può aiutare a mantenere il prodotto rilevante e a raggiungere nuovi acquirenti. Ad esempio, se un prodotto è stato inizialmente destinato agli adulti, potrebbe essere adattato per soddisfare le esigenze dei bambini o degli anziani.
- Marketing efficace: una strategia di marketing ben progettata può contribuire a mantenere l’interesse per il prodotto e a raggiungere un pubblico più ampio. Utilizzare diverse tattiche di marketing, come pubblicità mirate, sconti, promozioni o partnership strategiche, può aiutare a mantenere la rilevanza del prodotto.
- Supporto post-vendita: offrire un eccellente supporto ai clienti dopo l’acquisto può aumentare la soddisfazione del cliente e la fedeltà al prodotto. Questo può includere assistenza tecnica, servizio clienti reattivo, programmi di garanzia estesi o offerte speciali per i clienti esistenti.
- Riduzione dei costi: ridurre i costi di produzione e distribuzione può aiutare a mantenere il prodotto competitivo sul mercato. Ciò potrebbe comportare l’ottimizzazione dei processi di produzione, la ricerca di fornitori meno costosi o la riduzione degli sprechi.
- Riconcettualizzazione del prodotto: se un prodotto sta entrando nella fase di declino, potrebbe essere necessario riconsiderare la sua posizione sul mercato e trovare nuovi modi per riposizionarlo o reinventarlo. Ciò potrebbe comportare il cambiamento del design, l’aggiunta di nuove caratteristiche o la trasformazione del prodotto in un servizio.
come apple ha applicato la teoria del ciclo di vita del prodotto
Un esempio concreto di applicazione della teoria del ciclo di vita del prodotto è il lancio del primo iPhone da parte di Apple nel 2007. Durante la fase di introduzione, Apple ha investito in una massiccia campagna pubblicitaria per lanciare il prodotto sul mercato e ha educato i consumatori sulle caratteristiche e i benefici del prodotto.
Durante la fase di crescita, Apple ha continuato ad investire in campagne pubblicitarie e ha espanso la distribuzione del prodotto attraverso nuovi canali, come i negozi Apple e gli operatori di telefonia mobile. Inoltre, ha sviluppato nuove versioni dell’iPhone con funzionalità aggiuntive, come la fotocamera migliore e l’introduzione di Siri.
Durante la fase di maturità, Apple ha mantenuto la posizione di leadership nel mercato degli smartphone e si è differenziata dai concorrenti attraverso il design unico e le funzionalità avanzate del prodotto. Inoltre, ha sviluppato nuovi segmenti di mercato, come il settore dell’istruzione, con l’introduzione dell’iPad.
Nella fase di declino, Apple ha continuato a ridurre i prezzi del vecchio modello dell’iPhone per smaltirlo e ha introdotto nuovi prodotti come l’iPhone SE. Inoltre, ha mantenuto la sua posizione di leadership nel mercato degli smartphone con l’introduzione di nuove funzionalità come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata.
Obsolescenza programmata, Quando le aziende accorciano volutamente la vita di un prodotto
L’obsolescenza programmata è una pratica in cui un prodotto viene progettato o prodotto intenzionalmente in modo che diventi obsoleto o non funzionante dopo un certo periodo di tempo. Le aziende che adottano questa strategia sperano di incoraggiare i consumatori a sostituire regolarmente i loro prodotti, generando così nuove vendite.
Le diverse forme di obsolescenza programmata
1. obsolescenza tecnologica
L’obsolescenza tecnologica si riferisce al fenomeno per cui i prodotti diventano rapidamente obsoleti a causa dei continui avanzamenti tecnologici nel settore. Questo tipo di obsolescenza può verificarsi in vari settori, come l’elettronica di consumo, i computer, i telefoni cellulari e altri dispositivi tecnologici.
Sono diverse le ragioni per cui si verifica l’obsolescenza tecnologica:
- Avanzamenti tecnologici: i progressi nella tecnologia portano continuamente a nuove scoperte, miglioramenti e innovazioni. Questo significa che i prodotti esistenti possono diventare rapidamente superati da versioni più recenti che offrono funzionalità, prestazioni o caratteristiche migliorate. Le aziende cercano di sfruttare questi avanzamenti per incentivare i consumatori a sostituire i loro vecchi prodotti con quelli nuovi.
- Cicli di sviluppo accelerati: nell’industria tecnologica, i cicli di sviluppo dei prodotti sono spesso molto rapidi. Le aziende cercano di rimanere competitive rilasciando regolarmente nuovi modelli o versioni dei loro prodotti per tenere il passo con i progressi tecnologici e soddisfare le aspettative dei consumatori. Ciò porta a una rapida obsolescenza dei prodotti precedenti.
- Miglioramenti delle prestazioni: i consumatori sono sempre alla ricerca di prodotti che offrano prestazioni superiori, come maggiore velocità, capacità di elaborazione o efficienza energetica. Gli sviluppi tecnologici permettono di realizzare prodotti con prestazioni sempre migliori, e ciò rende obsoleti i modelli precedenti che non possono competere in termini di performance.
- Nuove funzionalità e caratteristiche: gli avanzamenti tecnologici portano spesso all’introduzione di nuove funzionalità e caratteristiche nei prodotti. Queste nuove capacità possono diventare rapidamente essenziali o desiderabili per i consumatori, rendendo i prodotti precedenti meno attraenti o limitati nelle loro capacità.
L’obsolescenza tecnologica può essere un fattore frustrante per i consumatori, che possono sentirsi costretti a sostituire i loro dispositivi o prodotti anche se non presentano problemi funzionali. D’altro canto, questa dinamica contribuisce anche all’innovazione e al progresso tecnologico, spingendo le aziende a continuare a migliorare e sviluppare nuovi prodotti per soddisfare le esigenze del mercato.
2. Obsolescenza funzionale
L’obsolescenza funzionale si verifica quando un prodotto diventa obsoleto o smette di funzionare correttamente dopo un certo periodo di tempo, anche se potrebbe ancora essere utilizzabile o riparabile. Questa forma di obsolescenza è spesso il risultato di decisioni progettuali o di produzione volte a limitare intenzionalmente la durata del prodotto.
Ci sono molti modi in cui l’obsolescenza funzionale può essere implementata:
- Utilizzo di componenti di bassa qualità: un’azienda può scegliere di utilizzare componenti di bassa qualità o di vita limitata nel processo di fabbricazione del prodotto. Ciò può portare a un deterioramento più rapido o a un aumento della probabilità di guasti nel tempo.
- Limitazione della durata della batteria o delle risorse: nei dispositivi alimentati a batteria, come smartphone o laptop, l’obsolescenza funzionale può essere programmata attraverso la limitazione della durata della batteria. Ad esempio, la capacità della batteria può essere ridotta progressivamente nel tempo o può essere difficile o costoso sostituirla.
- Inaccessibilità dei pezzi di ricambio: le aziende possono rendere difficoltoso o costoso l’acquisto di pezzi di ricambio o la riparazione dei loro prodotti. Questo può essere fatto adottando design proprietari, utilizzando componenti non standardizzati o limitando l’accesso alle informazioni tecniche necessarie per la riparazione.
- Mancanza di aggiornamenti software: in alcuni casi, l’obsolescenza funzionale può essere programmata attraverso la mancata fornitura di aggiornamenti software per i prodotti. Questo può rendere il prodotto meno compatibile con le nuove tecnologie o i nuovi standard, limitando le sue funzionalità o rendendo difficile l’utilizzo di nuove applicazioni o servizi.
L’obsolescenza funzionale può essere frustrante per i consumatori, poiché possono sentirsi costretti a sostituire un prodotto che altrimenti sarebbe ancora funzionante. Tuttavia, ci sono anche ragioni legittime per la limitazione della durata dei prodotti, come l’avanzamento tecnologico, l’efficienza energetica o la sicurezza. Tuttavia, è importante che le aziende considerino l’impatto ambientale di queste pratiche e lavorino per promuovere la sostenibilità attraverso la progettazione di prodotti più durevoli e riparabili.
3. Obsolescenza dei ricambi
L’obsolescenza per mancanza di ricambi, anche conosciuta come obsolescenza dei ricambi o obsolescenza dei componenti, si verifica quando un produttore interrompe la produzione o la fornitura di ricambi per un determinato prodotto, rendendo difficile o impossibile ripararlo o mantenerlo funzionante nel lungo termine. Questa pratica può essere volutamente adottata dalle aziende come parte di una strategia per spingere i consumatori a sostituire i loro prodotti con modelli più recenti.
Ciò può comportare diversi problemi per i consumatori, in particolare per coloro che desiderano prolungare la vita utile dei loro prodotti o che preferiscono la riparazione rispetto alla sostituzione. Senza accesso ai ricambi, i consumatori possono trovarsi costretti a scartare e sostituire un prodotto che altrimenti sarebbe ancora funzionante.
L’obsolescenza per mancanza di ricambi può essere influenzata da diverse ragioni:
- Strategie di profitto: alcune aziende possono decidere di interrompere la produzione dei ricambi o limitarne la disponibilità come parte di una strategia di profitto. Sostituire un prodotto è spesso più redditizio rispetto alla vendita di ricambi, specialmente quando i prodotti sono progettati in modo da rendere difficile la riparazione.
- Innovazione tecnologica: l’avanzamento tecnologico può portare al rapido sviluppo di nuovi prodotti e all’obsolescenza dei modelli precedenti. Le aziende possono focalizzarsi sulla produzione di nuovi prodotti piuttosto che sui ricambi per quelli precedenti, poiché la domanda di ricambi per i prodotti obsoleti diminuisce con il tempo.
- Complessità dei prodotti: in alcuni casi, i prodotti possono essere così complessi o integrati che i ricambi possono essere difficili da ottenere o produrre. Questo può rendere l’offerta di ricambi costosa o poco pratica per i produttori.
È importante sottolineare che in alcuni Paesi esistono leggi che regolamentano l’accesso ai ricambi e i diritti dei consumatori riguardo alla riparazione dei loro prodotti. Ad esempio, alcune legislazioni prevedono l’obbligo per i produttori di fornire accesso ai ricambi per un periodo di tempo specifico o di rendere disponibili informazioni tecniche necessarie per le riparazioni.
4. Obsolescenza stilistica
L’obsolescenza stilistica si riferisce alla pratica di rendere un prodotto obsoleto dal punto di vista estetico o di design, incoraggiando i consumatori a sostituirlo con modelli più recenti che seguono le tendenze di moda o di stile attuali. In questo caso, l’obsolescenza non è determinata da un problema funzionale o tecnico del prodotto, ma piuttosto dalla percezione che il prodotto sia superato o meno alla moda.
Ci sono diverse strategie che le aziende possono adottare per promuovere l’obsolescenza stilistica:
- Cambiamenti nel design estetico: le aziende possono apportare modifiche al design esterno di un prodotto per renderlo visivamente diverso e più attraente rispetto ai modelli precedenti. Questo può includere l’uso di nuovi colori, forme, finiture o materiali di tendenza.
- Seguire le tendenze di moda: come avviene nell’abbigliamento e negli accessori, anche i prodotti di consumo possono essere influenzati dalle tendenze di moda. Le aziende possono cercare di mantenere il proprio prodotto al passo con le mode del momento e promuoverne la sostituzione per adattarsi alle nuove tendenze.
- Sponsorizzazioni di celebrità o influencer: le aziende possono coinvolgere celebrità o influencer di moda per promuovere i loro nuovi modelli o per creare un’associazione tra il prodotto e un’immagine di stile attuale. Questo può influenzare la percezione dei consumatori e spingere alla sostituzione del prodotto.
- Campagne di marketing: attraverso campagne pubblicitarie mirate, le aziende possono creare l’illusione che il prodotto precedente sia superato e meno desiderabile rispetto ai modelli più recenti. L’obiettivo è creare un senso di urgenza o di insoddisfazione nel consumatore, spingendolo a sostituire il prodotto per essere al passo con i tempi.
L’obsolescenza stilistica può essere frustrante per i consumatori che potrebbero vedere il proprio prodotto funzionante e ancora utilizzabile, ma percepito come superato. Tuttavia, è importante ricordare che la moda e lo stile sono soggettivi e cambiano nel tempo. Le aziende spesso cercano di rispondere alle preferenze dei consumatori e alle tendenze di mercato, offrendo prodotti che rispecchiano i gusti e le aspettative attuali.
Come consumatori, è possibile prendere decisioni consapevoli considerando attentamente le nostre reali esigenze e valutando se la sostituzione di un prodotto sia effettivamente necessaria o se si tratti solo di una pressione sociale o di marketing.
5. Obsolescenza psicologica
L’obsolescenza psicologica si riferisce alla pratica di rendere un prodotto obsoleto o meno desiderabile attraverso strategie di marketing e comunicazione che influenzano la percezione dei consumatori. Questo tipo di obsolescenza si basa sulla creazione di un senso di insoddisfazione o inferiorità nei confronti dei prodotti più vecchi o superati, spingendo i consumatori a sostituirli con quelli più recenti.
Esistono diverse strategie di marketing che possono essere utilizzate per promuovere l’obsolescenza psicologica:
- Campagne pubblicitarie convincenti: le aziende possono utilizzare annunci pubblicitari che enfatizzano le caratteristiche innovative e le prestazioni superiori dei nuovi modelli rispetto ai prodotti precedenti. Questo crea un’aspettativa di miglioramento e spinge i consumatori a cercare un’esperienza di utilizzo migliore attraverso la sostituzione.
- Creazione di nuove esigenze: i produttori possono creare nuove esigenze o desideri nei consumatori, presentando caratteristiche o funzionalità aggiuntive che possono sembrare essenziali o desiderabili. Questo fa sì che i prodotti precedenti sembrino mancare di qualcosa di importante, incoraggiando così la sostituzione.
- Stigmatizzazione dei prodotti più vecchi: attraverso strategie di marketing e di comunicazione, le aziende possono stigmatizzare i prodotti più vecchi o superati, creando un senso di vergogna o inferiorità nei consumatori che continuano a utilizzarli. Questo può essere fatto promuovendo l’idea che i prodotti più vecchi siano obsoleti o non all’altezza degli standard attuali.
- Ciclo di vita del prodotto pianificato: le aziende possono pianificare intenzionalmente il ciclo di vita dei loro prodotti, rilasciando nuovi modelli a intervalli regolari e riducendo il supporto per i modelli precedenti. Questo crea un senso di inevitabilità nella sostituzione, poiché i consumatori possono essere influenzati dalla percezione che il loro prodotto diventerà obsoleto o non sarà più supportato.
L’obsolescenza psicologica può essere molto potente, poiché coinvolge le emozioni e le percezioni dei consumatori, influenzando le loro decisioni di acquisto. Tuttavia, è importante sviluppare una consapevolezza critica nei confronti delle strategie di marketing e valutare attentamente se la sostituzione di un prodotto sia effettivamente necessaria o se si tratti di una pressione psicologica indotta dalle aziende.
Inoltre, come consumatori, possiamo adottare abitudini di consumo sostenibili, dando valore alla durata dei prodotti e cercando di resistere alle pressioni della moda o del marketing, concentrandoci sulle nostre reali esigenze e considerando l’impatto ambientale delle nostre scelte di consumo.
È importante notare che l’obsolescenza programmata è un argomento controverso e alcune pratiche potrebbero essere considerate antietiche o dannose per l’ambiente. Tuttavia, non tutte le aziende adottano questa strategia, e molte si concentrano invece sull’innovazione continua e sulla creazione di prodotti di alta qualità che mantengono il loro valore nel tempo.
Apple e l’obsolescenza programmata
Ci sono state accuse e controversie riguardo ad Apple e l’obsolescenza programmata, ma è importante notare che Apple ha negato fermamente di adottare pratiche intenzionali di obsolescenza programmata. L’obsolescenza programmata si riferisce alla pratica di deliberatamente ridurre la durata di vita di un prodotto per spingere i consumatori a sostituirlo con uno nuovo. Tali pratiche sono generalmente considerate antietiche e illegali in molti paesi.
Nel caso di Apple, le accuse di obsolescenza programmata sono state principalmente legate alle prestazioni dei dispositivi iPhone più vecchi dopo gli aggiornamenti software. In particolare, alcuni utenti hanno sostenuto che gli aggiornamenti software rallentavano i loro dispositivi più vecchi, spingendoli a sostituirli con modelli più recenti.
Nel dicembre 2017, Apple ha riconosciuto pubblicamente che alcuni dei suoi aggiornamenti software rilasciati per iPhone più vecchi contenevano una funzionalità che riduceva le prestazioni dei dispositivi per evitare arresti improvvisi dovuti a picchi di consumo di energia. Questa funzionalità era stata introdotta per preservare la durata della batteria e prolungare la vita complessiva del dispositivo. Tuttavia, la mancanza di trasparenza sulla presenza di questa funzionalità ha generato polemiche e sospetti di obsolescenza programmata.
In seguito alle critiche e alle azioni legali, Apple ha adottato misure correttive. Ha offerto sconti per la sostituzione delle batterie dei dispositivi iPhone più vecchi e ha fornito agli utenti la possibilità di disattivare la funzionalità che limitava le prestazioni del dispositivo. Inoltre, Apple ha promesso di essere più trasparente riguardo agli aggiornamenti software futuri e alle loro conseguenze sulle prestazioni dei dispositivi.
Tuttavia, è importante notare che l’introduzione di funzionalità volte a preservare la durata della batteria o a evitare malfunzionamenti improvvisi può essere vista anche come un modo per migliorare l’esperienza complessiva degli utenti e prolungare la vita utile dei dispositivi. Il dibattito su questo argomento è ancora in corso e vi sono opinioni contrastanti sulla questione dell’obsolescenza programmata e sulle intenzioni reali di Apple.
In ogni caso, come consumatori, è importante essere consapevoli delle prestazioni dei nostri dispositivi, prendere decisioni d’acquisto informate e cercare di massimizzare la durata e l’utilità dei prodotti che acquistiamo.
Nel 2023 Apple è stata nuovamente accusata in Francia di pianificare l’obsolescenza dei suoi smartphone, per la pratica di “associare i numeri di serie dei pezzi di ricambio a quelli di iPhone, anche tramite microchip, dando al produttore la possibilità di limitare le riparazioni da parte di riparatori non autorizzati o di degradare da remoto uno smartphone riparato con parti generiche“. Limitando di conseguenza la possibilità di ripararazione.
l’ideatore della teoria del ciclo di vita del prodotto
La teoria del ciclo di vita del prodotto è stata sviluppata per la prima volta nel 1965 dal professore di marketing Theodore Levitt della Harvard Business School. La sua teoria ha cambiato il modo in cui le aziende affrontano il ciclo di vita del prodotto e ha fornito uno strumento utile per comprendere la dinamica del mercato e per pianificare le strategie di marketing in ogni fase del ciclo di vita del prodotto. La teoria è stata ampiamente utilizzata nel settore del marketing e ha contribuito a una maggiore consapevolezza dell’importanza del ciclo di vita del prodotto nella pianificazione aziendale.
Theodore Levitt, biografia
Theodore Levitt è stato un economista e professore di marketing americano nato a Vollmerz, in Germania, nel 1925. Dopo essere emigrato negli Stati Uniti con la sua famiglia, ha studiato economia alla Ohio State University e ha conseguito un dottorato alla Cleveland State University.
Nel 1959, Levitt è stato assunto come professore di marketing alla Harvard Business School, dove ha trascorso gran parte della sua carriera accademica. Durante il suo mandato a Harvard, ha scritto diversi articoli e libri che hanno avuto un impatto significativo sul mondo del marketing.
Il suo articolo del 1960, “Marketing Myopia”, è diventato un classico nella letteratura di marketing ed è stato incluso nella lista dei 50 migliori articoli di Harvard Business Review di tutti i tempi. Nel suo articolo, Levitt ha sottolineato l’importanza di focalizzarsi sui bisogni dei clienti e di adattarsi ai cambiamenti del mercato, piuttosto che concentrarsi sulle caratteristiche del prodotto.
Nel 1965, Levitt ha pubblicato un altro lavoro significativo intitolato “Exploit the Product Life Cycle”. In questo libro, ha introdotto la teoria del ciclo di vita del prodotto e ha sottolineato l’importanza di adattare la strategia di marketing alle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto. La sua teoria ha avuto un impatto significativo sul mondo del marketing e ha contribuito a una maggiore consapevolezza dell’importanza del ciclo di vita del prodotto nella pianificazione aziendale.
Levitt ha continuato a scrivere e a insegnare alla Harvard Business School fino alla sua morte nel 2006. Durante la sua carriera accademica, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio McKinsey per l’articolo più eccezionale di Harvard Business Review nel 1960 e il Premio Bellagio per il marketing nel 1985.